Linfodrenaggio
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Cos’è il linfodrenaggio?
Il drenaggio linfatico manuale è una tecnica terapeutica che permette di drenare la linfa dalla periferia del corpo fino al cuore. Il defluire della linfa agevola anche l’eliminazione delle scorie metaboliche, assicurando così una corretta ossigenazione dei tessuti.
Cos’è il sistema linfatico?
Oltre alla circolazione sanguigna, esiste nel nostro corpo la circolazione linfatica: un apposito sistema costituito da vasi attraverso cui scorre la linfa.
Cos'è la linfa?
La linfa è un liquido incolore che rifornisce le cellule del corpo con acqua e nutrimenti, e, come già detto, drena le sostanze di scarto prodotte dalle cellule, i batteri, i virus…ecc. Nella linfa sono contenuti i globuli bianchi (linfociti) che servono a combattere le infezioni.
Come si svolge il linfodrenaggio
Le manovre sono molto diverse da quelle del comune massaggio, orientato più che altro a strutture muscolari. L’intensità della pressione esercitata dalla mano del fisioterapista è molto dolce e delicata nel linfodrenaggio, perché si prefigge di svolgere la sua azione su strutture sottocutanee (il sistema linfatico è molto superficiale). L’orientamento delle manovre segue le vie anatomiche di ogni zona del corpo: per l’arto superiore il riferimento alla circolazione linfatica è rappresentato dalla stazione linfonodale ascellare, per l’arto inferiore è invece rappresentato dalla stazione linfonodale inguinale. Durante le manovre manuali il terapeuta esercita delle pressioni dolci, tra i 30 e i 40 mmHg che devono interessare principalmente i tessuti soprafasciali. Il paziente non deve mai riferire dolore, ma solo sensazioni gradevoli e benefiche. Viene invitato a respirare respirare liberamente e in maniera distensiva durante tutta la seduta. L’azione manuale del terapista dura in media tre secondi, al termine dei quali viene ripetuta con la stessa durata, nella stessa regione anatomica per almeno 8-10 volte (in questo modo vengono rispettati i tempi di contrazione dei linfangioni che normalmente avvengono ogni tre secondi). L’azione del drenaggio linfatico manuale può essere associata all’utilizzo di bendaggi elasto-compressivi, che ne aumentano i benefici.
In quali casi è indicato il linfodrenaggio?
- Linfedema (primario o secondario).
- Lesioni di tipo traumatico (ematomi, fratture, lesioni muscolari o legamentose, algodistrofia di Sudek,…).
- Linfedemi causati da stasi venose.
- Conseguenze di interventi in cui vengono esportati alcuni linfonodi.
- Esiti cicatriziali in qualsiasi tipo di intervento chirurgico e nello specifico nell’ambito dermato – estetico, per esiti cicatriziali post interventi di chirurgia plastica e estetica (liposuzione, lifting, blefaroplastica, rinoplastica, trattamento cheloidi, innesti, trapianti di cute)
- insufficienze venose: vasculiti, disturbi circolatori della microcircolazione , flebostasi costituzionali, interventi di chirurgia vascolare come nel caso della rimozione della vena safena.
- Patologie del tessuto connettivo (Lupus, sclerodermia….).
- Patologie del pannicolo adiposo (lipedema, cellulite, panniculopatia edemato-fibro-sclerotica PEFS).
Cosa si avverte durante il linfodrenaggio?
Le manovre sono molto dolci e leggere, il paziente avverte una sensazione di benessere, e si avverte subito una sensazione di leggerezza grazie al riassorbimento dell’edema. É inoltre frequente la necessità di urinare subito dopo per espellere i liquidi mossi durante il trattamento.
Ci sono controindicazioni?
È controindicato in caso di infezioni in fase acuta, edema cardiaco, in patologie oncologiche (salvo diversa indicazione dello specialista in casi particolari). È inoltre sconsigliato in pazienti che soffrono di sbalzi pressori (andrebbero eventualmente poi adottate delle particolari accortezze), nei soggetti asmatici. Nelle donne in gravidanza va valutato in equipe multidisciplinare.