COSA FA L’INULINA?
- migliora il benessere dell’intestino, nello specifico della cosiddetta “flora batterica” (microbiota intestinale)
- favorisce una corretta evacuazione
- diminuisce il meteorismo
- contrasta le infiammazioni intestinali
PREBIOTICO O PROBIOTICO?
É un prebiotico: dà nutrimento ai batteri “buoni” naturalmente presenti nell’intestino.
Diversamente, i probiotici sono microrganismi che si dimostrano in grado di esercitare funzioni benefiche per il microbiota, purché ingeriti in adeguate quantità e tindalizzati.
L’inulina raggiunge facilmente l’intestino, in quanto non è digeribile: resiste infatti all’acido cloridrico presente nello stomaco e agli enzimi epatici e pancreatici arrivando inalterata a destinazione: prima al piccolo intestino, che ne digerisce una piccola parte, mentre la maggior parte arriva fino al colon, dove staziona e fermenta grazie al microbiota, che riesce così a nutrirsi.
Sembra essere, al tempo stesso, molto utile anche nel contrastare la proliferazione di batteri potenzialmente dannosi per la salute.
É ovviamente importantissima per ripristinare la corretta composizione della flora batterica intestinale in seguito all’assunzione di antibiotici.
COS’É L’INULINA?
Biochimicamente l’inulina è un oligosaccaride: uno zucchero semplice, ed è composta da molte unità di fruttosio che formano una lunga catena che termina con una molecola di glucosio.
É un oligosaccaride “non disponibile”: la sua non digeribilità le permette di avere un indice glicemico quasi nullo.
DOVE TROVIAMO L’INULINA?
É contenuta in circa 36 mila tipi di specie vegetali, in concentrazioni diverse.
Ne sono ricchi alcuni alimenti quali:
- Tarassaco (cicoria)
- Carciofo
- Asparago
- Tartufo bianco
- Aglio
- Banana
- Agave
- Cipolla
- Porro
- Topinambur
- Carota
- Barbabietola
QUALI PROPRIETÀ HA L’INULINA?
- migliora la regolarità dell’alvo, aumentando la massa fecale.
- Aumenta il numero di batteri “buoni” (eubiotici)
- Sembra migliorare l’assorbimento intestinale di calcio, ferro, magnesio.
- La sua fermentazione produce acidi grassi a catena corta (SCFAs) che influenzano le funzioni cognitive.
- Può ridurre ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperglicemia, grazie all’attività metabolica.
- Pur essendo uno zucchero non innalza la glicemia
- Può avere proprietà protettive verso alcune patologie oncologiche
- Sembra avere azione protettiva contro alcuni microrganismi patogeni
- Diminuisce il pH intestinale, e quindi la sua acidità