Mese: Ottobre 2021

DOLORE PATELLOFEMORALE

DOLORE ANTERIORE DEL GINOCCHIO – DOLORE PATELLOFEMORALE

Molto spesso nel nostro studio si presentano pazienti con uno dei disturbi più frequenti dal punto di vista muscolo-scheletrico ovvero un dolore localizzato nella porzione anteriore del ginocchio.

Questa situazione è estremamente comune ed è secondo soltanto al mal di schiena aspecifico, meglio conosciuto come Low Back Pain (se non ne hai mai sentito parlare dai un’occhiata al nostro articolo!).

MA COS’È IL DOLORE ANTERIORE DEL GINOCCHIO E DA COSA È CAUSATO?

Per andare ad analizzare questa situazione è bene che illustrare alcune strutture che compongono questa affascinante ma complessa articolazione.

Il ginocchio è una articolazione composta prevalentemente da tre ossa: la tibia, il femore e anteriormente dalla rotula.

Ciò che rende questa articolazione così affascinante è data dal fatto che nonostante sia così mobile è altrettanto resistente: è in grado, infatti, di flettersi ed estendersi in modo tale da permetterci di compiere i movimenti più disparati, il tutto assorbendo le sollecitazioni derivanti dal peso del corpo.

Ma cosa permette al ginocchio di essere così forte? La stabilizzazione del ginocchio è permessa, innanzitutto, dai legamenti.

I più conosciuti ed importanti sono: legamento patellare, che si estende dal suo bordo inferiore fino alla tibia. Posteriormente, invece, i legamenti poplitei obliquo e arcuato uniscono il femore alla tibia e al perone. Infine, i legamenti collaterali mediale e laterale connettono il femore e la tibia impedendo che il ginocchio si muova lateralmente verso l’interno o l’esterno del corpo, mentre i crociati prevengono l’estensione eccessiva del ginocchio (crociato anteriore) e impediscono alla tibia di muoversi posteriormente rispetto al femore (crociato posteriore).

MA DA COSA È CAUSATO QUINDI IL DOLORE FEMOROTULEO?

Il dolore davanti al ginocchio ha origine multifattoriale.

Le persone che praticano sport hanno una probabilità maggiore di sviluppare tale condizione ed è più frequente nelle donne.

È inoltre importare ricordare che circa il 6-7% degli adolescenti ha questo dolore e questa percentuale aumenta al 16-17% se fanno sport.

LE STRUTTURE CHE CAUSANO IL DOLORE POSSONO ESSERE:

  • Osso: in caso di artrosi piuttosto avanzata
  • Infiammazione del tendine rotuleo a seguito di eccessivi carichi o sollecitazioni: molto spesso si verifica quando l’allineamento tra la rotula e il ginocchio non è ottimale a causa di una eccessiva mobilità della rotula
  • Infiammazione del Corpo di Hoffa (fat pad): struttura poco conosciuta, localizzata nella parte posteriore della rotula ed estremamente sensibile a causa delle numerose terminazioni nervose che sono presenti nella zona.
  • Legamenti collaterali generalmente a seguito di traumi distorsivi: ad esempio durante la pratica dello sport
  • Lesioni meniscali
  • Anca: ebbene sì, anche problemi a livello dell’anca possono essere riferiti sottoforma di dolore che decorre lungo la coscia fino ad arrivare al ginocchio
  • Alterazioni nell’appoggio del piede

Anche problemi posturali possono interferire con la dinamica articolare del ginocchio e causare sovraccarichi.

È dimostrato, infatti, che i pazienti che presentano varismo, valgismo, piede piatto e pronato possono incorrere più facilmente in fastidi a livello del ginocchio.

Lo sapevi che…? La forza dell’anca e del tronco sono influenzate in maniera significativa dal dolore davanti al ginocchio? Si è registrato infatti che a seguito di tale condizione sull’anca i movimenti che risultano indeboliti sono rotazione esterna e abduzione; per quanto riguarda il tronco le persone hanno mediamente il 29 percento di forza in meno sul lato del dolore.

COSA FARE QUINDI?

Il nostro consiglio è quello di consultare uno specialista in merito sia esso un fisiatra, un ortopedico o fisioterapista per poter avere un inquadramento corretto della situazione in quanto, come abbiamo visto, le cause del dolore sono molte e spesso di difficile differenziazione.

Ciò che è importate sottolineare è che esistono numerose terapie efficaci contro questi fastidi che consentono di eliminare i suddetti fastidi.

Dal punto di vista fisioterapico, ad esempio, attraverso terapie fisiche strumentali, come laser e tecar, e specifici esercizi che puntano a gestire gli squilibri muscolari tipici di questa situazione.

Approfondimenti

I BASTONI CANADESI

COSA SONO I BASTONI CANADESI?

Un’idea di cosa sia un bastone canadese la abbiamo tutti! Servono come ausilio alla deambulazione.

Quello che probabilmente in pochi sanno è che esiste una differenza tra il portare i “bastoni” ed il portare le “stampelle”.

Le stampelle infatti prevedono un appoggio ascellare, che aiuta a sgravare il peso corporeo tramite lo scarico sulle spalle. Questo ausilio è sicuramente indicato per una persona che ha problemi di forza nelle braccia ma comporta molteplici problematiche a causa dello schiacciamento prolungato del cavo ascellare durante l’utilizzo.

Purtroppo infatti la pressione delle stampelle può causare disturbi muscolo-scheletrici, vascolari e linfatici poiché in questa zona decorrono vasi sanguigni e nervi molto importanti, e inoltre è sede dei linfonodi ascellari.

Per questi motivi è sempre meno frequente incontrare persone che utilizzano le stampelle!

I bastoni canadesi ovviano a questi problemi e sono quindi quelli più utilizzati al momento. Prevedono un appoggio antibrachiale (poco al di sopra del gomito posteriormente) e lo scarico del peso sull’impugnatura delle mani.  Inoltre la libertà delle spalle permette un numero maggiore di movimenti rispetto alle stampelle.

COME UTILIZZARE I BASTONI CANADESI

La prima cosa da fare quando si utilizzano dei bastoni canadesi è regolarne l’altezza: l’impugnatura deve essere sulla testa del femore (a livello del gran trocantere). La misurazione va presa ponendo il bastone al proprio fianco, ben puntato a terra. Una regolazione sbagliata verso l’alto o verso il basso può comportare nel tempo disturbi alla colonna ed un recupero non ottimale della postura durante il cammino.

Inoltre, per un corretto scarico del peso, occorre tenere presente che il gomito dovrà essere leggermente flesso durante l’utilizzo dei bastoni canadesi, in modo tale da formare un piccolo angolo tra il braccio e l’avambraccio.

Quando si utilizza un solo bastone canadese bisogna tenerlo dal lato opposto alla gamba infortunata in modo tale che il bastone riduca il carico su questa gamba e lo concentri invece sul lato forte del soggetto.

Esistono 3 schemi di cammino a seconda della situazione clinica del soggetto:

  • SCHEMA A (4 tempi):
  1. Portare avanti il bastone canadese del lato sano
  2. Avanzare con la gamba infortunata
  3. Portare avanti il bastone canadese del lato infortunato
  4. Avanzare con la gamba sana
  • SCHEMA B (3 tempi):
  1. Portare avanti entrambi i bastoni canadesi
  2. Avanzare con la gamba infortunata
  3. Avanzare con la gamba sana
  • SCHEMA C (2 tempi):
  1. Portare avanti il bastone canadese del lato sano + avanzare con la gamba infortunata
  2. Portare avanti il bastone canadese del lato infortunato + avanzare con la gamba sana

Oppure….

  1. Portare avanti entrambi i bastoni canadesi + avanzare con la gamba infortunata
  2. Avanzare con la gamba sana

Lo Schema A è il più sicuro perché scinde i movimenti della camminata ma ben presto il soggetto imparerà a passare allo Schema B, in cui è presente un ottimo compromesso tra stabilità e funzionalità. Lo Schema C verrà utilizzato soltanto dai soggetti che avranno raggiunto determinate competenze nell’ambito riabilitativo.

QUANDO UTILIZZARE I BASTONI CANADESI

  • Problemi di deambulazione
  • Problemi di equilibrio
  • Post-interventi chirurgici dell’arto inferiore (es. protesi d’anca) o del bacino
  • Post-infortuni arto inferiore (es. distorsioni, lesioni muscolari)
Approfondimenti

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