Giorno: 16 Giugno 2020

Mal di schiena

SOS MAL DI SCHIENA: ISTRUZIONI PER L’USO

Ho un forte dolore alla schiena da stamattina, devo preoccuparmi?

Il mal di schiena acuto, nel 90% dei casi, risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana. Le terapie che vengono utilizzate hanno lo scopo di trattare i sintomi in breve tempo (in particolare il dolore e la limitazione del movimento) e soprattutto di evitare future recidive.

Il dolore è causato dalle vertebre?

Il mal di schiena non è quasi mai causato dalle ossa: di solito dipende da una difficoltà di funzionamento di una delle componenti (muscoli, legamenti, disco). La schiena è come un orologio di alta precisione in cui anche un granellino di sabbia (una piccola lesione) può causare notevoli difficoltà (il dolore, a volte anche molto forte). C’è però una grossa differenza: la schiena è molto più solida di un orologio!

Ho fatto una risonanza magnetica e ho delle ernie lombari, devo operarmi?

Le cause gravi di mal di schiena sono rarissime (meno di 1 caso su 300) e con gli esami strumentali non si possono quasi mai individuare le cause del dolore. Gli esami dimostrano in realtà solo l’invecchiamento delle strutture (artrosi, discopatia) o situazioni che nulla hanno a che vedere col dolore in quel momento (ernie del disco, per esempio). L’intervento chirurgico è consigliato solo nei casi in cui compaiano sintomi neurologici invalidanti (perdita di forza e sensibilità alle gambe, riflessi alterati).

 

CONSIGLI UTILI

  • Evita le posizioni ferme mantenute a lungo: il movimento aiuta
  • Se ti è possibile, continua a lavorare
  • Evita di metterti a letto durante il giorno
  • I farmaci leniscono il dolore, ma non risolvono il problema
  • Comincia gradualmente a fare qualcosa di più ogni giorno
  • Non sollevare oggetti troppo pesanti per te e evita la torsione del tronco
  • Quando stai fermo o ti riposi, cerca di adottare le posizioni meno dolorose e cambiale spesso
  • Se la posizione seduta peggiora il dolore, evitala
  • Non scoraggiarti per il dolore, anche se è forte: non c’è relazione fra intensità del dolore e danni alla schiena ed è molto probabile che duri poco, sia pure con alti e bassi
  • Ricorda che ci possono essere delle ricadute: rimetti in forma la schiena e adotta uno stile di vita sano
  • Non cercare soluzioni on-line, ma affidati ad un professionista per ogni tuo dubbio

Per inquadrare il problema è sufficiente un’adeguata valutazione con un fisioterapista esperto, che saprà darti consigli utili per la gestione del tuo dolore.

Clinica Della Colonna, Lo Sapevi che

Rieducazione posturale

COM’É FATTA LA COLONNA VERTEBRALE?

La colonna vertebrale è la struttura assile di sostegno del tronco e possiamo suddividerla in quattro parti:

  1. La zona cervicale (composta da 7 vertebre)
  2. La zona dorsale (composta da 12 vertebre)
  3. La zona lombare (composta da 5 vertebre)
  4. La zona sacro-coccigea (composta da 8-10 vertebre fuse tra loro)

Questa divisione è valida solo per classificare problematiche strettamente localizzate; in realtà la colonna vertebrale si comporta come un unico sistema e tutte le zone sono interconnesse fra loro ed interagiscono anche con le braccia, le gambe, gli organi interni…

Seguendo questa logica si può comprendere come un dolore percepito in una zona potrebbe essere dovuto a problemi che hanno avuto origine in un’altra parte del corpo.

La nostra attenzione si pone sulla colonna vertebrale in quanto, essendo il vero pilastro del nostro corpo, è continuamente sottoposta a sollecitazione che ne possono influenzare la stabilità e, di conseguenza, possono modificare il nostro atteggiamento posturale.

QUALI SONO GLI SQUILIBRI PIÙ COMUNI DELLA COLONNA VERTEBRALE?

Fisiologicamente la nostra colonna vertebrale (rachide) presenta una lordosi cervicale, una cifosi dorsale, una lordosi lombare ed una curva pelvica formata da sacro e coccige.

Le perturbazioni più comuni che alterano questo equilibrio sono le seguenti:

  • Ipercitosi;
  • Iperlordosi;
  • Scoliosi

Ecco, in esempio, un dettaglio:

Quando questo accade non è detto che la persona in questione abbia dei sintomi; piuttosto è abbastanza frequente che la persona attui dei compensi (quasi sempre inconsciamente) per far sì che non si abbiano dolori e si possano continuare a svolgere le attività di tutti i giorni.

Purtroppo arriva il momento in cui il corpo non riesce più a compensare e si manifestano vari tipi di problematiche, rendendo necessario l’intervento fisioterapico.

COS’É LA RIEDUCAZIONE POSTURALE?

La rieducazione posturale è un approccio globale sul corpo e si pone come obiettivo di ristabilire l’equilibrio e le simmetrie della persona.

Nelle sedute si evidenziano principalmente tre strumenti riabilitativi fondamentali:

  1. La terapia manuale del fisioterapista
  2. La corretta respirazione del soggetto che effettua la seduta
  3. Le posizione in cui viene “costretto” il corpo al fine di ottenere l’allungamento delle strutture desiderate.

Il fisioterapista effettua dei trattamenti manuali sulle zone del corpo che sono soggette ad alterazione e che, una volta liberate dai disturbi, daranno sollievo all’intera situazione generale del paziente.

La respirazione è fondamentale in una rieducazione posturale e si avvale di specifici utilizzi del diaframma, il principale muscolo respiratorio del nostro corpo. Il diaframma possiede dei fasci muscolari che si collegano allo sterno, alle coste e alle vertebre lombari. Se c’è un blocco del diaframma è quindi probabile che ne risentano tutti complessi appena citati.

La rieducazione posturale è un tipo di terapia a lungo termine, con cui si ottengono risultati duraturi e costanti nel tempo. Questo avviene soprattutto se dopo il primo periodo intenso di sedute (1 volta a settimana per gli adulti, due volte a settimana per particolari situazioni adolescenziali) il soggetto continua la riabilitazione con un percorso di mantenimento che si andrà a diradare sempre di più fino a raggiungere la frequenza di una volta ogni 4-6 settimane.

Non è possibile stilare un protocollo valido in generale poiché ogni soggetto avrà un percorso riabilitativo dedicato alla sua situazione e, laddove necessario, può essere integrato da altre terapie manuali o strumentali (es. tecarterapia).

Per riassumere, le problematiche principali per cui è indicata una rieducazione posturale sono:

  • Difetti posturali (es. scoliosi, ipercifosi, iperlordosi, spalle anteposte)
  • Protrusioni o ernie discali
  • Cervicalgia (anche con mal di testa o irradiamento sulle spalle)
  • Dorsalgia
  • Lombalgia o lombosciatalgia
  • Pubalgia
  • Coxalgia (dolori alle anche)
  • Alterazioni del ginocchio (varismo, valgismo, ginocchio flesso o iperesteso)
  • Alterazioni del piede (piede piatto, piede cavo)
  • Tutte le problematiche articolari che possano trarre origine da una retrazione muscolare o miofasciale.

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Appr.Artrosi, Clinica Della Colonna, Lo Sapevi che

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